29 maggio: Un Paese ad arte

Piccoli centri come musei a cielo aperto?

Il 2024 è stato l’anno dei record per i musei italiani: 60 milioni i visitatori per 400 milioni di euro in incassi, secondo i dati del Ministero della Cultura. Una crescita media di pubblico pari al 5,3 per cento, che però ha privilegiato soprattutto i primi 30 musei, molto meno (il 2,1 %)  tutti gli altri. E che è stata alimentata soprattutto dagli stranieri, con i visitatori italiani calati ad  uno ogni tre. Che messaggi rilanciano questi dati per il patrimonio artistico senese? Investire in cultura ha un grosso potenziale, o è piuttosto uno scenario residuale? E quanto conta la creatività per la sopravvivenza dei centri minori?

C’era anche questo al centro di “UN PAESE AD ARTE – piccoli centri come musei a cielo aperto?,il primo appuntamento 2025 con gli assaggi di futuro prima di cena. Giovedì 29 maggio nei suggestivi spazi del Museo civico archeologico della Collegiata di Casole d’Elsa, esperienze diversificate si son confrontate su una provocazione sui legami tra arte e territorio, sul valore reciproco di questi due fattori e sugli effetti indotti, in termini economici e di socialità, a cominciare dal caso-Casole, ovvero da una realtà dove la creatività è diventata terreno fertile per l’arrivo di personalità eterogenee.

A fare assaggi di futuro sono intervenute Linda Leupold, artista berlinese da oltre 20 anni residentea Casole; la Coordinatrice della Fondazione Musei Senesi Carolina Taddei, l’imprenditore della ristorazione Lorenzo di Paolantonio (Linfa e Cum Quibus a San Gimignano); con loro in conversazione anche il Sindaco di Casole Andrea Pieragnoli.

Durante la conversazione, Taddei e l’Assessore al Bilancio Valentina Ciolgi hanno anticipato che Dieci giovani artisti italiani, in gran parte provenienti dalla Toscana, saranno protagonisti di un periodo di residenza a Casole nei prossimi mesi, entro la fine del 2025.  E’ il positivo esito di un bando a cui ha partecipato la Fondazione Musei Senesi, con l’obiettivo di estendere le attività avviate nell’ambito  di VIS-À-VIS, il progetto di dialogo tra la produzione artistica di giovani creativi e le collezioni presenti nei Musei del territorio senese. L’esperienza darà vita così ad un nuovo capitolo alla tradizione di accoglienza creativa che contraddistingue questo piccolo borgo.

Una tradizione che parte dall’epoca etrusca, di cui il Museo della Collegiata espone rilevanti tracce, che ha trovato nuova ed originale linfa sul finire del secolo scorso con l’avvio del Verrocchio Art centre di Nigel Konstam, e la serie di artisti che negli anni a seguire hanno scelto la Valdelsa come luogo di vita e di professione. Tra queste Linda Leupold: “ho trovato qui il contesto ideale – ha raccontato – nella grande città torno periodicamente, e mi basta”. “La prospettiva che cerchiamo di perseguire non è tanto quella del museo a cielo aperto, quanto quella di un borgo d’arte ‘viva’ – ha detto il Sindaco di Casole Andrea Pieragnoli – nei flussi di visita abbiamo ancora margini di crescita ed è giusto perseguirli, ma è soprattutto sui giovani che dobbiamo lavorare per farci apprezzare di più”.

Una sfida da raccogliere senza perdere identità: “le masse di turisti crescono, ma anche la domanda di esperienze meno chiassose, lente e personalizzate.  Il nostro territorio deve e può giocare un ruolo in questo” ha ribattuto Lorenzo Di Paolantonio, titolare e coideatore del progetto Arte in tavola nei ristoranti Linfa e Cum quibus di San Gimignano. Lo scambio di Aperidee, Ieri sera a Casole, si è concluso confondendo portatori di esperienze e pubblico durante l’assaggio di creazioni food&drink preparati dal Barroccio (storico locale del centro)  con ingredienti forniti da due eccellenze dei dintorni, L’orto in Tavola e la macelleria Pietroni, secondo lo spirito di Vetrina Toscana.